SE DICO ARIA
L’aria cerca, s’infiltra, delimita, stravolge pesi e misure ma si arrende alla chiusura dei confini. L’aria coinvolge l’invisibile e trascende il visibile invadendo il conscio e il sub-conscio. È essenza vitale in cui viaggiano i corpi e con essi idee, ideologie e culture, in una dimensione spazio-temporale perennemente al di là della nostra percezione.
Marcello Chiarenza, Chris Gilmour, Angela Glajcar, Kaori Miyayama, Gianluca Quaglia e Medhat Shafik sono stati invitati a contemplare l’aria riscoprendone la sostanza, l’ampiezza, l’invadenza, il limite, per mostrarne il fascino delle suggestioni che origina, mediante installazioni appositamente pensate. Nell’immaginario di ciascun artista l’aria è leggerezza, sospensione, dialogo e comunicazione, possibilità di far fluttuare ciò che si contrappone con la pesantezza e l’immobilità. Tutte le installazioni presentate sono l’espressione tangibile di ciò che è nelle cose e ne trasfigura la naturale percezione sublimandola.
Questa è stata una vera e propria sfida, considerando in primis la difficoltà del progetto in se, con opere sospese all’intero di una Chiesa del ‘700.
Per questo mega evento realizzato e concepito per il Comune di Camerano, mi sono occupato quasi di ogni cosa, ovviamente con la collaborazione e il supporto di diverse figure professionali che hanno saputo essere all’altezza del progetto.
Nello specifico ho pensato al concept e all’allestimento della mostra all’interno della Chiesa di San Francesco a Camerano; ho realizzato e progettato tutto il materiale pubblicitario dell’evento, sviluppato il catalogo della mostra e curato tutto l’evento secondario, relativo all’inaugurazione, dalla conferenza stampa, alla cena di gala realizzata nel favoloso giardino Mancinforte.